Il riso basmati fa male? Il riso basmati fa male?

Perché preferire il riso basmati non è mai una buona idea: i 3 motivi che ti lasceranno di stucco

Molte persone preferiscono il riso basmati, ma non è una buona idea: ecco 3 motivi che ti lasceranno senza parole.

Perché non è mai una buona idea preferire il riso basmati a quello classico? Ecco 3 motivi che forse non conoscevi e che ti faranno cambiare idea completamente. Dovresti informarti bene prima di comprare questo prodotto.

Il riso basmati fa male?
Sono in tanti a prediligere il riso basmati, eppure questa non è una scelta azzeccata – senzafrontiereonlus.it

Uno degli alimenti più consumati in assoluto è senza dubbio il riso, ma come sappiamo esistono tantissime varianti che spesso ci lasciano perplessi nel decidere quale scegliere. Molte persone prediligono la varietà basmati a quella classica, tuttavia – a quanto pare – non è proprio un’ottima scelta: scopriamo per quali ragioni.

3 buoni motivi per smettere di acquistare il riso basmati

Il consumo di riso basmati è consigliato in quanto ha un indice glicemico più basso rispetto ad altri tipi e non si appiccica quando è cotto. Una porzione di 50 grammi contiene circa 180 calorie, per cui è un ottimo carboidrato da consumare durante i pasti. Eppure, bisogna prestare molta attenzione a quello che andiamo a comprare al supermercato.

Perché il riso basmati non fa bene
3 motivi per non mangiare più riso basmati: i rischi per la salute sono preoccupanti – senzafrontiereonlus.it

Secondo la nutrizionista Monia Caramma, i motivi per non scegliere questo alimento sono ben 3. L’esperta si riferisce al riso basmati non proveniente dall’Italia. Esso, infatti, viene prodotto in altri paesi e segue dei regolamenti diversi da quelli europei. E, proprio per tale ragione, potrebbe essere nocivo per la salute. Ecco perché bisognerebbe prediligere il riso italiano dal chicco lungo, oppure altre tipologie:

  1. Il riso basmati (proveniente da India, Pakistan e Bangladesh) viene trattato con pesticidi e sostanze spesso vietate nell’agricoltura UE.
  2. Non è sostenibile, ovviamente, in quanto deve viaggiare almeno 1 mese per arrivare in Europa, a bordo di grossi contenti inquinanti.
  3. Infine, il motivo più scioccante: per evitare la contaminazione di muffe e larve, si utilizzano trattamenti nocivi per la salute. Nella produzione di riso basmati, infatti, viene adoperato per esempio l’ossido di etilene, sostanza cancerogena, mutagena e proibita nell’UE.

Insomma, bisogna guardare sempre bene la provenienza degli alimenti acquistati. Infatti, India e Pakistan sono i maggiori fornitori di riso basmati al mondo. In confronto a loro, la produzione italiana è molto trascurabile. Per questa ragione è importante leggere le etichette: nella varietà di riso in questione sono state trovate anche tracce di arsenico, infatti. Si tratta di un metallo pesante presente nell’ambiente e che, in grosse quantità, è chiaramente dannoso. Per ridurre l’esposizione ad esso, in ogni caso, è consigliato lavare il riso prima della cottura.

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