Gli straordinari saranno pagati fino all’ultimo minuto: la sentenza che assicura ai lavoratori molti soldi in più sulla busta paga.
In generale, si definisce lavoro straordinario quello che viene prestato oltre l’orario di lavoro ordinario, stabilito per legge a 40 ore settimanali o, più nello specifico, oltre le ore settimanali stabilite nel contratto nazionale per i lavoratori di una determinata categoria.
Il limite massimo di ore di lavoro straordinario che può essere prestato in un anno è di 250 ore e ore di lavoro straordinario devono essere retribuite con una maggiorazione della paga ordinaria. L’entità della maggiorazione è stabilita dalla contrattazione collettiva nazionale di categoria.
Ovviamente l’azienda e il lavoratore non possono far ricorso sempre al lavoro straordinario, che deve essere utilizzato solo per esigenze eccezionali e soltanto previo accordo tra datore di lavoro e lavoratore.
Il datore di lavoro è tenuto a registrare le ore di lavoro straordinario prestare da ciascun lavoratore che, però, ha anche il diritto di rifiutarsi di fare gli straordinari.
Per rendicontare e permettere una registrazione precisa e oggettiva dell’effettivo orario di lavoro di ogni singolo lavoratore si fa riferimento all’orario di timbratura del cartellino in entrata e in uscita dal posto di lavoro.
Pagamento straordinari: tanti soldi in più per i lavoratori
Uno dei motivi per cui i lavoratori hanno sempre provato maggiore frustrazione è la perdita di tempo da affrontare ogni giorno per la timbratura del cartellino o per eseguire il “log on” nelle proprie postazioni di lavoro se si tratta di mansioni che necessitano dell’utilizzo del computer.
Nei casi più sfortunati, tali procedure possono richiedere anche molti minuti, come nel caso dei grandi stabilimenti con i tornelli de cartellini affollati o molto distanti dal luogo in cui il lavoratore svolge effettivamente la sua mansione.
I lavoratori di Telecom Italia hanno chiesto che i minuti che quotidianamente il lavoratore spende per le operazioni di timbratura e di log on siano conteggiati come straordinari.
Ovviamente Telecom ha fatto ricorso, ma la Corte di Cassazione Sezione Lavoro, con l’ordinanza n.14848/2024 ha riconosciuto l’obbligo del datore di lavoro a retribuire il tempo necessario ad accedere e ad uscire dalla sede di lavoro. Si tratta infatti di attività propedeutiche e strettamente necessarie allo svolgimento del lavoro a cui ogni impiegato e tenuto e, per questo, dev’essere pagato.
All’azienda è stato quindi imposto il pagamento di 547 €, 467 € e 513 € a tre dipendenti che avevano intentato la causa.